Area INFANZIA

Contatto • Crescita • Delicatezza

La cooperativa sociale Alice lavora dal 1994 a tutela dei diritti dei minori attraverso progetti di sostegno alla genitorialità. La famiglia rappresenta il luogo in cui i bambini nascono, crescono e si formano al fine di un positivo inserimento nella vita sociale; la stessa legislazione riconosce ai minori il diritto inalienabile a vivere e crescere in una famiglia sia essa naturale, affidataria o adottiva, a sottolineare il fatto che non esiste luogo più idoneo della famiglia per la crescita del bambino. La logica alla base di ogni iniziativa della cooperativa è “il fare insieme” per creare, favorire momenti e spazi di incontro, confronto, riflessione e socializzazione tenendo costantemente presente l’obiettivo fondamentale di tutto il processo: il benessere psico-fisico e sociale del minore.

Per metodo educativo intendiamo la complessa e progettuale rete di azioni atte a raggiungere gli obiettivi prefissati in un’ottica relazionale sistemica.
La relazione educativa è una relazione che si snoda nel tempo e abbisogna di tempo; richiede costanza e durata, non istanti ma azione sistematica e attesa nella fiduciosa convinzione che ciò che tarda avverrà; è una mano che resta tesa. È una relazione che è educativa in quanto rispetta i tempi dei bambini; va contro le performance e non assoggetta l’altro alla propria misura del tempo, come già indicava Rousseau quando scriveva: “l’infanzia ha delle maniere di vedere, di sentire che le sono proprie; niente è meno assennato che il volervi sostituire le nostre”. Tutto questo senza dimenticare di ricordare che “perdere tempo in educazione significa guadagnarne”. La relazione educativa deve privilegiare la qualità, quell’attività propria dell’agire intenzionale, la praxis di Aristotele, non del fare, del produrre risultati tangibili e misurabili e richiede dunque un’attitudine interiore fondamentale, la capacità di ascoltare, di distinguere tra la traversata e l’approdo, tra stare-con e fare-per (Dolto, 1988). Alla luce dei suddetti orientamenti teorici, ne deriva un modello educativo che prevede:

  • ascolto attivo
  • osservazione partecipata
  • condivisione del percorso e degli obiettivi
  • ottica non punitiva ma responsabilizzante
  • il lavoro di rete
  • segretezza professionale

Lo strumento privilegiato utilizzato dalla cooperativa sociale Alice, per l’attuazione dei progetti sui minori è rappresentato dal gioco: abbracciando le più recenti correnti di pensiero sosteniamo che il gioco per un bambino non rappresenta semplicemente un’azione da fare “a tempo perso”, ma costituisce innanzitutto un diritto fondamentale e quindi inalienabile; non è sufficiente però dirselo e/o esserne consapevoli, ma occorre altresì adoprarsi per la creazione di spazi ludici a misura di bambino adeguati e facilmente accessibili.
Il gioco è movimento, è creatività, è spontaneità, è… il principale canale di apprendimento e auto-realizzazione dei bambini. Diventa basilare quindi la creazione di spazi protetti dove ciascun bambino possa muoversi, senza binari precostituiti o altre rigidità vincolate ad obiettivi che vanno oltre la realizzazione e l’espressività del singolo, favorendo a ciascuno la possibilità di dare il massimo sfogo alla propria personalità, esternare ciò che di bello e creativo possiede.

Questo può avvenire sia in termini economici di co-partecipazione alla spesa in base alle proprie disponibilità, sia alle proprie competenze: “ho un’esperienza e la metto a disposizione della collettività”. Riteniamo che la prossimità possa diventare una soluzione per ottimizzare risorse e qualità della vita tramite nuove forme di scambio e collaborazioni che non si limitano a «tollerare» la diversità ma la valorizzano. Il welfare di prossimità, che già esiste, ha bisogno di essere nutrito. Abbiamo iniziato a promuovere attività di sensibilizzazione rivolte in particolare agli studenti che, a nostro parere, è fondamento per la costruzione di una cultura di prossimità in cui la diversità è integrata nella quotidianità. I ragazzi potranno per “contagio” portare questi valori alle famiglie e alla cittadinanza in generale.

Area INFANZIA

MicroNido
Arcobaleno


Castagnito

Descrizione

La cooperativa sociale Alice da ottobre 2011 gestisce il micro-nido Arcobaleno, in via Ortolano 4, nel comune di Castagnito (Cuneo) per bambini di età compresa tra i 3 e i 36 mesi. I posti disponibili sono 20. La struttura è aperta dal lunedì al venerdì dalle 7,30 alle 18, da settembre a luglio, con la possibilità di prolungare il servizio anche ad agosto qualora pervenisse alla Direzione un numero sufficiente di richieste. L’equipe educativa è composta dalle educatrici di cui una responsabile del servizio (coordinatore pedagogico) e una ausiliaria.

Obiettivi

Il nido si propone di:

  • rispettare le tappe evolutive del bambino sia dal punto di vista motorio, sensorio, cognitivo che di attaccamento;
  • stimolare il bambino alla crescita e all’autonomia rispettando i suoi ritmi e i suoi bisogni in un’ottica di continuità educativa nei confronti della famiglia;
  • offrire al bambino un’occasione di crescita sociale attraverso il contatto quotidiano con bambini /e della sua età e attraverso l’accettazione della diversità dell’altro;
  • strutturare un ambiente fisico e psicologico atto a promuovere lo sviluppo armonico del bambino in continuità del contesto familiare.

Progetto pedagogico

Progettare un coerente lavoro didattico per i bambini di 12–36 mesi significa programmare una sequenza razionale e consapevole di interventi che tenga conto delle loro potenzialità per promuoverne lo sviluppo e gli apprendimenti.
Il progetto diviene un percorso operativo, un itinerario che continua la storia di ciascun bambino, accogliendone e interpretandone la complessità dell’esperienza vitale e tenendone conto in modo da svolgere una funzione di filtro, arricchimento e valorizzazione nei riguardi di tutte le esperienze (familiari ed extrafamiliari).
In altre parole la progettazione considera tutti gli elementi che agiscono direttamente o indirettamente sulla vita dei bambini in un attento lavoro che tende a realizzare la continuità orizzontale e verticale, promuovendo la cooperazione costruttiva con la famiglia e le altre realtà formative.
Investire sui bambini comporta la necessità di investire anche sugli adulti, genitori ed educatori, che se ne prendono cura. In questo modo bambini ed adulti sono considerati in una prospettiva unitaria, come complesso sistema in trasformazione di cui va promosso un creativo adattamento all’ambiente sociale, culturale e valoriale.
La “buona” crescita del bambino non può che avvenire in parallelo con il cambiamento delle relazioni di coppia, delle relazioni intergenerazionali, insieme ad un fattivo dialogo interistituzionale. La finalità del “vivere bene” e lo sviluppo delle “abilità di vita”, che attengono alla capacità di ognuno di affrontare il personale percorso esistenziale, appaiono come un grande “spazio pedagogico” su cui impegnarsi. Spazio dove si può anche soddisfare il bisogno di comunità e di valori condivisibili in tutti i cicli di vita dell’uomo (infanzia, adolescenza, maturità, vecchiaia).

Organizzazione degli spazi

Il nido è suddiviso in spazi strutturati e studiati per meglio rispondere alle esigenze dei bambini che ospita. L’obiettivo è quello di offrire piccoli spazi mai casuali, per permettere l’introiezione dello spazio tempo in maniera continuativa e coerente, lasciando allo stesso tempo quel grado di flessibilità per l’integrazione rispetto al proprio vissuto affettivo famigliare, ma anche per l’esperienza diretta, la sperimentazione, l’ideazione e la creatività. Gli spazi interni del centro infanzia sono articolati in spazi sezione e spazi comuni utilizzati per le attività didattiche in riferimento all’ambito di attività a cui lavora il collettivo. Gli spazi sezione sono strutturati secondo il modello dei campi di esperienza: campo esperienza ambiente (cucina e travestimento), comunicazione (angolo morbido, di lettura e di coccole), corpo (movimento morbido, veloce, zona degli specchi), esperienza logica (senso percettivo con i colori e le forme). All’interno di ciascun campo di esperienza si costituiscono dei laboratori che orientano il bambino all’esplorazione e/o sperimentazione di un determinato ambito, lasciandolo al contempo protagonista del gioco e/o dell’attività e favorendone la creatività e originalità rispetto ai ritmi degli altri o del gruppo. Ogni laboratorio inoltre prevede una parte “fissa” che concorre alla caratterizzazione specifica di quello spazio (esempio il teatrino) e una parte mobile (valigie, cesti, scatole portaoggetti,…) che favoriscono esperienze autonome dei bambini e un uso personale e “mobile” dello spazio, secondo le curiosità e gli interessi di ciascuno.

Giornata tipo

Ore 7.30 Apertura dell’asilo nido
Ore 7.30 – 9.00 Accoglienza dei bambini (gioco libero)
Ore 9.00 Chiusura dei cancelli
Ore 9.15 – 9.30 Momento dell’appello. Canto/favole e merenda
Ore 9.30 – 10.00 Momento dell’igiene personale
Ore 10.00 – 11.00 Inizio delle attività guidate
Ore 11.00 – 11.20 Momento dell’igiene personale
Ore 11.20 – 12.15 Pranzo
Ore 12.15 – 12.30 Igiene personale e preparazione al riposo pomeridiano
Ore 12.30 Accoglienza dei bambini del servizio del pomeriggio
Ore 12.30 Arrivo dei genitori (1° uscita)
Ore 13.00 – 15.00 Sonnellino
Ore 15.30 Merenda
Ore 15.50 – 16.15 Arrivo dei genitori (2° uscita)
Ore 16.20 – 18.30 Attività con gioco libero e arrivo dei genitori (3° uscita)

Come/Dove trovarci

Area INFANZIA

MicroNido
I cuccioli


Vezza d’Alba (fraz. Borgonuovo)

Descrizione

Obiettivi

Progetto pedagogico

Organizzazione degli spazi

Giornata tipo

Come/Dove trovarci

Progetti territoriali

Vedi elenco completo dei progetti di Area e della Cooperativa