Dal 2014 la cooperativa sociale Alice ha deciso di mettere a disposizione anche in questo ambito la propria pluriennale esperienza nel campo dell’accoglienza, intraprendendo un lungo percorso formativo e organizzativo finalizzato ad offrire servizi qualitativamente adeguati e conformi con quanto previsto dalle normative di settore. Nonostante le esperienze drammatiche vissute nel paese di origine e durante il viaggio, le persone che giungono presso le nostre strutture di accoglienza sono prima di tutto portatrici di
risorse. L’obiettivo di Alice è lavorare per sostenere, risvegliare (laddove fossero sopite) e potenziare queste risorse. L’approccio di lavoro è improntato al riconoscimento delle capacità individuali e del protagonismo di ognuno nel delineare il suo percorso. Ci rifiutiamo di vedere i nostri beneficiari come passivi ricettori dei servizi che siamo tenuti ad erogare (come da accordi con la committenza), ma li pensiamo piuttosto come co-costruttori attivi del loro progetto di vita e sviluppo.
Strutture
Accoglienza e integrazione Rifugiati e richiedenti asilo
Alba – Bra

Milioni di donne, uomini e bambini fuggono dai loro territori di origine a causa di calamità naturali, guerre, terrorismo e povertà (migrazioni forzate). Iniziano così viaggi improvvisati ed interminabili, ricchi di insidie, ignari di quello che potranno trovare, nella speranza di approdare in un luogo dove possano essere riconosciuti i loro diritti fondamentali. Spesso purtroppo le loro aspettative non si concretizzano e queste persone si ritrovano lontane da casa, in contesti altrettanto discriminatori e violenti, dai quali solo alcuni riescono a scappare affrontando nuove insidie, come l’attraversare il mar Mediterraneo su barconi fatiscenti e sovraffollati. Anche una volta arrivati sul territorio europeo lo scenario non è quello sperato: la paura dello straniero, il bisogno di “difendere” il proprio confine nazionale mettono in secondo piano il dovere di tutela dei diritti. L’Italia, dopo l’Emergenza Nord Africa del 2011, si è nuovamente fatta trovare impreparata, con un numero di progetti SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) di gran lunga insufficiente per accogliere il nuovo flusso di arrivi che si è riattivato nel 2014. E’ scattata ancora una volta l’emergenza che ha generato grosse diversità sulle modalità di accoglienza, oltre che favorito speculazioni sulla pelle dei migranti. Da quell’anno l’accoglienza è diventata uno dei settori portanti della cooperativa sociale albese.
- accoglienze diffuse: inserimento di poche persone (4/6) in alloggi situati all’interno di centri abitati, presupposto fondamentale per favorire una reale integrazione dei beneficiari all’interno del contesto in cui vivono;
- equipe multidisciplinare: educatori professionali, psicologi, mediatori linguistici e culturali;
- mansionari degli operatori differenziati in base alle varie aree di intervento con l’organigramma dei servizi dell’area che prevede la presenza delle seguenti figure:
- responsabile di area: monitora la corretta gestione dei servizi dell’area, supporta le equipe e cura i percorsi di formazione/supervisione, mantiene i rapporti istituzionali e con le committenze;
- responsabile di servizio: cura i rapporti con le istituzioni, con gli stakeholder e i fornitori, monitora l’andamento del servizio e i percorsi individualizzati;
- op. dell’accoglienza: gestione del quotidiano, monitoraggio dell’aspetto sanitario e accompagnamenti sul territorio;
- op. integrazione sociale: cura le reti territoriali per favorire l’inserimento dei beneficiari all’interno di contesti culturali, formativi, sportivi e ludico-ricreativi;
- op. formazione linguistica: cura il percorso formativo relativo all’apprendimento della lingua italiana;
- op. legale: si occupa di informare i beneficiari rispetto al sistema di accoglienza per i richiedenti asilo e rifugiati in Italia e li supporta in tutte le fasi del loro percorso legale;
- op. formazione-lavoro: si occupa di reperire opportunità formative e lavorative , informare e preparare i beneficiari al mondo del lavoro in Italia, curare l’inserimento degli stessi in percorsi di tirocinio e lavorativi
- il servizio di etnopsicologia: dopo esserci appoggiati a servizi esistenti su altri territori, è stato progettato e realizzato il servizio interno di etnopsicologia “Trialogo”;
- la presenza sul territorio: la cooperativa, come consuetudine opera esclusivamente sul territorio limitrofo rispetto alla propria sede legale, al fine di garantire la presenza necessaria per monitorare quotidianamente l’andamento del servizio ed offrire reali spazi di interazione con il territorio;
- il lavoro di rete:
- stretta collaborazione con gli enti locali in cui sono presenti gli alloggi di accoglienza;
- partner fondatore della rete d’impresa Rifugiati in Rete che coinvolge altre sette cooperative della provincia di Cuneo che si occupano di accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati.
- membro del coordinamento Non Solo Asilo
- collaborazione continuativa con l’associazione ASGI (associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione);
- la formazione e supervisione: ogni anno viene stilato un programma formativo in base alle esigenze delle equipe di lavoro, non inferiore alle 30 h; prevista inoltre una supervisione mensile con esperti del settore. Partecipazione a seminari/convegni locali e nazionali.
- la metodologia:
- il progetto individualizzato finalizzato all’autonomia: si costruisce insieme ad ogni persona inserita un progetto individualizzato che prevede, secondo un crono programma, le azioni relative al percorso di autonomia
- empowerment & capability, rendere partecipi i destinatari attraverso un processo di co-costruzione della vita comunitaria
- gli strumenti: al fine di applicare una metodologia coerente con le scelte delle equipe, ci si è dotati di manuali interni per ciascuna figura professionale presente nel servizio.
Progetto SAI Cuneo
Attualmente la cooperativa gestisce accoglienze diffuse SAI (Sistema Accoglienza e Integrazione) sui territori di Alba e Bra. L’accoglienza di Alice riguarda i richiedenti e titolari di protezione internazionale. Alla base del rapporto con chi fa richiesta di protezione c’è un contratto di accoglienza, un patto che ne sancisce i diritti e doveri. In quest’ottica anche sul territorio di Langhe e Roero si è sviluppata l’attività dei lavori socialmente utili e del volontariato in genere a supporto della collettività, un modo per integrarsi, imparare l’italiano, creare contatti e arrivare eventualmente a trovare un’occupazione.
Per maggiori informazioni, vedi il sito del Progetto SAI Cuneo e della Rete SAI.
Trialogo
Trialogo è un servizio di supporto etnopsicologico, attivo da giugno 2018, rivolto a chiunque abbia affrontato un percorso di migrazione e in particolare ai beneficiari del progetto SAI. Si tratta di un servizio che si prende cura della sofferenza psicologica dei migranti, dove è possibile una lettura del malessere che tenga conto dei differenti orizzonti culturali entro cui si muovono i destinatari.
Per maggiori informazioni, vedi la scheda di Trialogo.
- Progetto Instradaaa
- Progetto Common Ground
Sede del servizio Rifugiati e Richiedenti Asilo
Referente: Valentina Ambu
Mail: ambu@coopalice.net
Corso Canale 126 – 12051 Alba (Cn)
Tel e fax +39 0173 33 47 5
Cell. +39 347 73 59 117