La prima sperimentazione formale italiana del drug checking per identificare le nuove sostanze psicoattive
18 mesi sul campo, 27 interventi, 472 campioni analizzati, 9 nuove sostanze identificate
Be Aware On Night Pleasure Safety. Il riferimento è quello a un divertimento notturno sicuro e consapevole e il suo acronimo, B.A.O.N.P.S., è diventato il nome del progetto finanziato dalle UE con il Justice Programme che ha visto la Cooperativa Sociale Alice di Alba in prima linea come coordinatore. E’ partito ad inizio 2016 con la prima sperimentazione formale italiana del drug checking per identificare in modo tempestivo le nuove sostanze psicoattive, poco conosciute ma sempre più diffuse e estremamente dannose. I partner sono l’azienda sanitaria locale Asl To4, Cad – Centro Regionale Antidoping e di Tossicologia“Alessandro Bertinaria”, Cnca – Coordinamento nazionale comunità accoglienza, Eclectica, istituto di ricerca e formazione di Torino che si occupa di salute, Federserd – Federazione italiana operatori dipendenze, Drogart (Slovenia), Apdes (Portogallo) e Fixpunkt (Germania). Il progetto si è chiuso dopo un anno e mezzo di lavoro e i risultati sono stati presentati a Roma, Lisbona e Lubiana.
Un numero crescente di nuove sostanze psicoattive (NSP) è prodotto ogni anno e diffuso sul mercato nero delle sostanze illecite. La maggior parte pare essere diffusa nei contesti del divertimento, come club e party. Le NSP possono essere considerate ad alto rischio per la salute sia del singolo che della collettività: possono presentare elementi di tossicità, creare dipendenza, produrre danni a lungo termine, la maggior parte dei quali non ancora conosciuti. Alcuni soggetti scelgono intenzionalmente di consumare una NSP ma altri no. Il drug checking (o pill testing) è uno strumento integrato in grado di analizzare i composti di sintesi presenti nei contesti del divertimento. Gli operatori, qualificati e opportunamente formati, sono in grado di fornire informazioni e consulenza alle persone basati su risultati oggettivi e in tempo reale, e di incentivare gli individui a riflettere sui comportamenti relativi all’uso di sostanze stupefacenti. Inoltre, le informazioni raccolte permettono di aggiornare le conoscenze sullo scenario delle sostanze, vecchie e nuove, presenti sul territorio in un certo periodo, possono essere di supporto alle politiche di limitazione dei rischi e della cura delle dipendenze, fornendo dati certi ed oggettivi.
Da febbraio 2016 ad agosto 2017 il progetto BAONPS ha effettuato 27 interventi con servizio di drug checking nei contesti del divertimento italiani: 12 sono avvenuti nel territorio della Regione Piemonte, in collaborazione con ASL TO4, gli altri hanno avuto luogo in altre 4 regioni italiane (Friuli Venezia Giulia, Lombardia,Toscana, Umbria,Lazio), due si sono svolti in festival di musica psy-trance in collaborazione con i colleghi sloveni di DrogArt, CNCA, Streetlife Bolzano e Overnight Trieste. Sono stati in totale analizzati 472 campioni ed effettuati 946 counselling con focus su NPS e drug checking, sia a singoli individui che a gruppi. Sono state contattate circa 11.100 persone nel corso dei vari interventi di outreach. Su 472 campioni analizzati, principalmente polveri e cristalli in 304 casi è stata identificata una sostanza illecita (64.4%). I campioni hanno rivelato contenere MDMA (106), ketamina (87), cocaina (51), amfetamina (47), metamfetamina (2 ), eroina (2) e NPS (9). In 344 casi (72.9%), la persona ha potuto avere direttamente un risultato in meno di 2 minuti ed un counselling personalizzato da parte di un professionista esperto in materia. In 3 casi su 4 è stato quindi possibile dare una risposta immediata a coloro che hanno usufruito del servizio. Per i restanti 128 campioni (27.1%) non è stato invece possibile fornire un risultato sul campo (inconclusive).
Nel corso delle attività di drug checking sono state compilate 252 schede di counselling. Il 66% di coloro che hanno usufruito del servizio sono maschi, il 18 % femmine ed il restante 16% chiede non venga annotato nessun dato relativo all’anagrafica. La maggior parte delle persone (67%) giunge al servizio solo dopo aver già consumato la sostanza oggetto di analisi ed in molti casi questa è stata utilizzata in concomitanza di altre. Il modello di consumo prevalente continua ad essere la poli-assunzione: la maggior parte delle persone ha consumato la sostanza oggetto di analisi più un’altra oppure altre due (in genere alcol e cannabis); non pochi tuttavia i casi in cui le sostanze consumate sono state in totale più di tre (1/4 del campione). La maggior parte delle volte il drug checking conferma che nel campione è presente la sostanza attesa dal consumatore; tuttavia, in circa 1 caso su 3 i composti sottoposti a drug checking non soddisfano le aspettative della persona. Quando i soggetti scoprono di essere in possesso di altro rispetto a quanto atteso, in molti decidono di non assumere il composto (37%), mentre altri rimangono stupiti dal risultato e ciò li porta a riflettere sull’opportunità di evitarne l’utilizzo (14%). Va comunque detto che il 49% delle persone decide comunque di assumere la sostanza oggetto di analisi.
In base a quanto osservato e rilevato sul campo, è possibile confermare che il mercato degli stupefacenti presenta notevoli rischi, sia dal punto di vista intrinseco del consumo di stupefacenti in sé, sia dal punto di vista dei rischi relativi al fatto di poter incorrere in sostanze adulteranti pericolose e/o addirittura altri tipi di molecole rispetto a quelli attesi. Sulla base dei dati rilevati dal progetto BAONPS in Italia, almeno un consumatore su tre nei contesti del divertimento usa qualcosa di diverso rispetto all’atteso. Il drug checking si configura quindi come un ottimo strumento di monitoraggio del mercato al dettaglio degli stupefacenti, in grado di identificare rapidamente la comparsa di una NPS (9 nuove sostanze identificate nel corso di 18 mesi di interventi sul campo) e di identificare rapidamente potenziali adulteranti pericolosi per la salute (per esempio farmaci a cui una persona può essere allergica). Va sottolineato che più della metà delle persone che scopre di non essere in possesso della sostanza attesa, decide di non utilizzare il composto oppure riflette e considera attentamente la possibilità di evitarne il consumo. In questo senso il servizio di drug checking assume un significato non solo di limitazione dei rischi ma anche di prevenzione al consumo. Inoltre, il fatto che il 51% di coloro che scoprono di essere in possesso di qualcosa di diverso rispetto all’atteso, è un indicatore della notevole capacità di impatto dello strumento del drug checking sul sistema dei fattori auto protettivi.
I risultati completi a questo link
http://coopalice.net/baonps/italian-national-conference-roma-october-11th-2017
Per maggiori informazioni
Elisa Fornero
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