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“Abitare solidale” ad Alba: le foto della serata

Venerdì 22 marzo 2019

Cosa significa “abitare solidale” ad Alba? Probabilmente molte più esperienze di quelle che gli stessi cittadini conoscono. Per raccontarle con i loro protagonisti la cooperativa sociale Alice, l’associazione Marta e Maria e la casa di accoglienza di via Santa Barbara hanno organizzato una serata venerdì 22 marzo in strada Guarene 9, frazione Mussotto. Portieri sociali, volontari residenti, missionari a km0, tutti under 35, hanno parlato del loro abitare condiviso e collaborativo in luoghi socialmente utili della città: housing sociale, case di accoglienza, alloggi per l’autonomia, case parrocchiali. Hanno condiviso storie e immagini e illustrato opportunità future per chi è interessato a provare questa esperienza.

Angela, da due anni è portiere sociale a Casa Pina, l’housing sociale della cooperativa Alice che accoglie nuclei famigliari in emergenza abitativa temporanea o persone in percorsi di reinserimento sociale: il 31 marzo scadrà il nuovo bando rivolto a singoli, coppie e famiglie che abbiano voglia di dedicare un anno a un’esperienza nel sociale.

Livia e Davide, una coppia che per la prima convivenza ha scelto di dividere l’appartamento con Ludovica e Sara, due ragazze con la sindrome di down, attraverso Inter Aequalis, un innovativo progetto che propone la convivenza alla pari tra persone pronte per un’esperienza nel sociale e persone con disabilità desiderose di maggiore indipendenza e autonomia.

Alessandro, è il portiere sociale dell’associazione Marta e Maria, nata nel 2005 dal desiderio di alcuni volontari del Centro d’ascolto Caritas della parrocchia Santa Margherita di dare risposta alle crescenti emergenze abitative. Donne sole o nuclei mamma-bambino trovano ospitalità temporanea nella casa dell’associazione dove, nella grande cucina condivisa, ci si accompagna a ritrovare autonomia.

Elisabetta, vive nella Casa di accoglienza di via Santa Barbara, un progetto nato dalla volontà della parrocchia di Cristo Re, con l’associazione Il Campo, di promuovere la cultura dell’integrazione e della prossimità. Elisabetta, volontaria residente, abita in uno dei dieci mini alloggi, così come la famiglia di Emanuela e Nicola, con due bimbi di 6 e 10 anni, che hanno fatto la stessa scelta qualche anno fa. Un altro è destinato al centro d’ascolto Caritas, sette all’accoglienza di persone di difficoltà sociale o economica.

Andrea e Paolo, da due anni sono «missionari» a km0 che vivono nella canonica della parrocchia di Santa Margherita. Il progetto Gioventù di casa offre la possibilità a due-tre giovani di abitare nel locale rimasto vuoto, con l’obiettivo di sfruttare e valorizzare la disponibilità di uno spazio così importante e di garantire una presenza che se ne prenda cura e lo renda vivo.

Associazioni e cooperative albesi – spiegano gli organizzatori – in questi anni hanno cercato persone disponibili per questo tipo di esperienza. Nella maggior parte dei casi all’appello hanno risposto giovani sotto i 35 anni, con esperienze significative in ambito educativo o nel mondo del volontariato, legati fra loro da amicizia. Sono ragazzi che hanno voglia di spendersi prima delle scelte definitive della vita, di dare una forma solidale al loro quotidiano, in cui condividere e non solo salutarsi. Racconteranno la ricchezza dell’abitare solidale, senza tacere il fatto che a volte è impegnativo, di come li ha cambiati e fatti crescere. Si tratta di esperienza temporanee che, alcune prima altre dopo, avranno tutte bisogno di un ricambio e di nuovo volontari”. Info: accoglienzasantabarbara@gmail.com

Maggiori informazioni:
accoglienzasantabarbara@gmail.com

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