Area DIPENDENZE

Possibilità • Concretezza • Calore

L’Area Dipendenza della Coop. Alice gestisce diverse strutture d’intervento residenziale:

  1. La comunità terapeutica Il Tavoleto, che accoglie persone tossicodipendenti e giocatori patologici.
  2. La comunità Alice mamme e bimbi, che accoglie donne tossicodipendenti con i propri figli.
  3. Il servizio di reinserimento, presso il Social Housing Casa Pina,per ospitare quelle persone che hanno terminato il percorso terapeutico ed hanno bisogno di un ulteriore percorso di sostegno.

Lo strumento principale attraverso cui si svolge l’intervento terapeutico è il quotidiano. Innanzitutto ci si trova a contatto con le altre persone presenti in comunità, con i propri figli nella struttura mamma-bimbo, si hanno compiti da svolgere, responsabilità a cui attendere, si ha cura del proprio corpo, delle proprie cose, delle relazioni che si costruiscono. Il quotidiano racconta come viene a strutturarsi la propria personalità nella relazione con sé, con i figli, con gli altri.

Proprio per questo, l’intervento nelle diverse strutture non tende a “omogeneizzare” pensieri e comportamenti, ma a rispettare le scelte personali, gli interessi (letture, musica, hobby ecc.), il credo religioso e politico.

All’interno della cornice del quotidiano si delineano i contenuti dell’intervento, individuando, in concertazione con i servizi invianti, gli obiettivi specifici di ogni singolo utente, ordinandoli secondo le priorità condivise e articolandoli a diversi livelli. Tutto ciò è di fondamentale importanza per il raggiungimento delle finalità terapeutiche delineate con i SerD, alla luce di un quadro legato alle dipendenze, che appare sempre più in evoluzione e sfaccettato per ciò che concerne le problematiche individuali.

Per l’Area Dipendenze, fattivamente, questo bisogno viene declinato attraverso la strutturazione di percorsi ad hoc rispetto a tempi e modalità di intervento e rispetto all’utilizzo della filiera di servizi offerti.

Le singole strutture operano sia su un piano educativo, soprattutto con le attività lavorative quotidiane, volto a riconquistare o ad acquisire un bagaglio di abilità sociali da sperimentare più concretamente nella fase di reinserimento, sia su un piano terapeutico, dedicato all’analisi e alla conoscenza di sé attraverso i colloqui individuali e di gruppi.

Inoltre vi è una continuità clinica garantita dalla presenza di una psicologa psicoterapeuta, che ricopre il ruolo di responsabile terapeutica in tutti e tre i servizi.

 

Dunque, tra i fondamenti della nostra metodologia vi è l’adozione di una progettualità ampia sulla persona che sappia far emergere le appartenenze relazionali e sociali, affinché la persona possa riconoscersi e differenziarsi recuperando le risorse che la sostengano nello sviluppo di quell’abbozzo di sé che, nella maggior parte dei casi, non ha trovato un contesto relazionale affettivamente capace e protettivo. È nelle esperienze, innanzitutto relazionali, quotidiane e complesse della comunità, delle comunità, che avviene quel lavoro, lento, paziente, talvolta esplosivo, di rielaborazione di fasi di vita critiche, molto spesso traumatiche, attraverso setting sia individuali che di gruppo.

Area DIPENDENZE

Comunità terapeutica
Il Tavoleto


Alba

Descrizione

Agli inizi Il Tavoleto non si chiamava così, ma Cascina Le Rive, era una comunità per il recupero di tossicodipendenti sperduta in Valle Belbo, dove la luce era fornita da lampade a gas e l’acqua era attinta da una sorgente. I ragazzi che ci vivevano allevavano capre e producevano formaggi. Alcuni operatori lavoravano come volontari e nel 1987 la gestione della struttura è passata alla cooperativa sociale Alice. Ci siamo trasferiti ed è nato il Caudrè e, a distanza di soli due anni, un nuovo e definitivo spostamento nella sede attuale: Il Tavoleto, a San Rocco Seno d’Elvio, nelle vicinanze di Alba, prima struttura per il recupero di tossicodipendenti presente sul territorio albese.

La comunità accoglie utenti di ambo i sessi, maggiorenni, per un massimo di 20 ospiti. Possono venire accolte persone sottoposte a forme alternative alla pena detentiva (arresti domiciliari o detenzione domiciliare) o in regime di affidamento in prova ai servizi sociali. Dal momento della sua nascita ad oggi abbiamo assistito ad una grande trasformazione dell’utenza; di conseguenza è stato necessario modulare e rinnovare le proposte del nostro servizio per sintonizzare l’intervento terapeutico-riabilitativo rispetto ai nuovi bisogni.

Percorsi: fasi e moduli

percorsi terapeutici si articolano in tre fasi, che possono avere una durata diversa, a seconda delle caratteristiche della persona e degli obiettivi concordati:

  1. Accoglienza, osservazione e valutazione
  2. Fase terapeutica
  3. Pre-reinserimento e reinserimento

È possibile inoltre intervenire sui bisogni di specifici target grazie alla attivazione di moduli terapeutici specialistici e altamente individualizzati, che si articolano su una sequenza di fasi ad hoc:

  • Modulo per coppie
  • Moduli per giovani consumatori
  • Moduli per giocatori d’azzardo
  • Modulo pre-reinserimento

Servizi offerti

Area terapeutica-educativa
  • Colloqui individuali con l’operatore di riferimento per affrontare difficoltà o punti di forza emersi nella quotidianità, nei gruppi, nelle attività lavorative. Gli utenti possono inoltre usufruire di uno spazio di ascolto e confronto anche con la responsabile della struttura.
  • Gruppi di verifica: Si dividono in gruppo di verifica, colloquio individuale di verifica e sintesi dei temi emersi con l’equipe curante. Sono condotti dall’operatore di riferimento dell’ospite con cadenza trimestrale ed hanno l’obiettivo di stimolare l’analisi dell’esperienza comunitaria, la coerenza con gli obiettivi del percorso, il confronto e lo scambio. A tale scopo si utilizzano apposite griglie, redatte con indicatori specifici sulle dinamiche della dipendenza.
  • Terapie di gruppo con l’utilizzo di tecniche espressive (arte terapia e mindfulness): sono spazi terapeutici in cui gli ospiti possono fare esperienza di canali non verbali per accedere al proprio mondo interno e portarlo alla luce.
  • Gruppi terapeutici diversificati: spazi trasformativi di grande rilievo in cui vengono condivisi temi e vissuti personali sia legati al qui ed ora della comunità sia legati alla loro storia individuale passata.
  • La psicoterapeuta: è presente in comunità una psicologa psicoterapeuta, che opera in tutti i servizi dell’area dipendenze. Nello specifico di questa struttura si occupa di:
    • Colloqui di sostegno psicologico
    • Psicoterapia individuale
    • Colloqui di coppia
    • Inquadramento psicodiagnostico
Area terapeutica-educativa
  • Attività lavorative diversificate (laboratori ergo terapici, squadra di manutenzione, ristrutturazione della casa e cura dell’orto). I laboratori lavorativi sono intesi come strumento educativo fondamentale, in cui viene prestata attenzione alla formazione attraverso l’affiancamento quotidiano (tutoring).
  • Orientamento e ricerca lavoro: è condotto da un orientatore che si occupa dell’area lavorativa. Viene strutturato con momenti di gruppo su tematiche generali (cos’è il mondo del lavoro, come si cerca un lavoro, il curriculum, la legislazione del lavoro, come si affronta un colloquio di lavoro…), e con colloqui individuali di bilancio di competenze per l’elaborazione di un proprio progetto professionale tramite la tecnica della Reconnaissance des Acquis. In quest’occasione viene ipotizzato il percorso ideale per la ricerca del lavoro.
  • Sperimentazioni lavorative esterne: le persone possono essere inserite in percorsi di tirocinio interni alla cooperativa (presso i vari centri della cooperativa, tra cui la mensa all’interno dell’housing sociale Casa Pina, l’orto di cascina Valore, i centri diurni disabili) o con la formula del tirocinio formativo presso le aziende del territorio (in rete con il centro per l’impiego di competenza).
Area ludico-ricreativa
  • Attività del tempo libero: in comunità vengono periodicamente organizzati laboratori per il tempo libero (teatro, cucina, oggettistica, …) condotti da docenti o da volontari. Sono previste attività ricreative, ludiche, sportive e culturali svolte con regolarità all’esterno della comunità, con la presenza degli operatori. Le persone sono inoltre sostenute con gradualità nella costruzione di una nuova rete di relazioni amicali attraverso la frequentazione di un interesse (palestra, attività di volontariato, corsi, …).

Equipe

L’équipe è costituita da operatori che posseggono i requisiti richiesti dalla D.G.R. approvata dalla Regione Piemonte nel 2009 e resa operativa dall’anno seguente. È composta dal coordinatore, da educatori professionali e psicologi, da due referenti per le attività lavorative e dalla responsabile terapeutica dell’area dipendenze. Inoltre l’équipe collabora con un’arteterapista, con la micro-équipe interna che si occupa di ludopatia ed infine con gli operatori del settore orientamento-lavoro.

Come/Dove trovarci

Area DIPENDENZE

Comunità terapeutica
Alice Mamme e Bimbi


Trezzo Tinella

Descrizione

La decisione di aprire una comunità terapeutica residenziale per il recupero e il sostegno alla funzione genitoriale di donne tossicodipendenti in gravidanza, con bambini o in attesa di ricongiungimento con il proprio figlio, è nata dall’incontro di esigenze diverse: l’interesse manifestato da diversi operatori per questa area di disagio, l’esperienza maturata dalla cooperativa nel lavoro con adulti dipendenti e con bambini unitamente all’insufficienza di interventi per donne tossicodipendenti con figli in ambito piemontese. L’unione di questi fattori ha indotto la cooperativa ad acquistare nella primavera del 1998 un cascinale da ristrutturare, a 12 chilometri da Alba, a Trezzo Tinella. A luglio del 2003 è nata così Alice mamme e bimbi. La comunità accoglie donne tossicodipendenti e/o in difficoltà con figli, per un numero massimo di 20 utenti. Gli inserimenti vengono effettuati tramite il Sert di riferimento della mamma, in collaborazione con il servizio tutela per i minori del territorio di provenienza e, laddove sussista un provvedimento, con il Tribunale dei minori che si occupa del caso.

Percorso

Il percorso tradizionale in comunità si articola in fasi diverse:

  1. l’accoglienza
  2. la progettazione (da uno a due mesi)
  3. la permanenza (da dodici a quindici mesi)
  4. il reinserimento e la conclusione

Nella prima fase del periodo di permanenza, che dura circa un anno, l’energia e l’attenzione vengono quasi esclusivamente concentrate su ciò che succede all’interno della comunità. Nella seconda fase del periodo di permanenza, quando l’utente dimostra di essere ben radicato nella realtà comunitaria, inizia a progettare con gli operatori e a mettere in atto uscite non accompagnate, orientate al reinserimento. La fase del reinserimento risulta importante per costruire condizioni di maggiore stabilità nella coppia mamma-bimbo. In questo periodo la comunità riveste un ruolo di supporto, rappresenta uno spazio protetto in cui riprendere e ridefinire il progetto avviato in collaborazione con Ser.D e Servizi sociali.

Servizi offerti

  • Gruppi di verifica: Si dividono in gruppo di verifica e colloquio individuale di verifica di percorso. Sono condotti dall’operatore di riferimento dell’ospite con cadenza trimestrale ed hanno l’obiettivo di stimolare l’analisi dell’esperienza comunitaria, la coerenza con gli obiettivi del percorso, il confronto e lo scambio. A tale scopo si utilizzano apposite griglie, redatte con indicatori specifici sulle dinamiche della dipendenza e sulla genitorialità, con una particolare attenzione alla capacità della mamma di mentalizzare il bimbo e i suoi bisogni.
  • Gruppo sulla genitorialità: condotto da un operatore formato, con cadenza quindicinale, affiancato da un operatore dei bambini. All’interno di questo gruppo vengono affrontati sia aspetti strettamente psicologici legati alla genitorialità, sia tematiche legate all’igiene, alla salute, allo sviluppo psico-fisico del bambino.
  • Gruppo comunità: condotto dalla responsabile e da un operatore con cadenza quindicinale, si propone di affrontare le tematiche che gravitano attorno alla tossicodipendenza (sostanza, rapporti famigliari, sessualità, …) e le dinamiche che si vengono a creare in un contesto di convivenza.
  • Gruppo meditazione e arteterapia: condotto da un operatore formato a cadenza settimanale, ha l’intento di dare alle utenti strumenti pratici per affrontare gli stati di ansia ed entrare nel loro mondo emotivo tramite tecniche non verbali come il rilassamento corporeo e l’uso dei materiali artistici.
  • Psicodramma: condotto da una figura professionalmente formata e da un operatore con cadenza settimanale, ha l’obiettivo di dare uno spazio emotivo a contenuti profondi, rispettando i tempi di ogni donna; inoltre permette la rielaborazione di esperienze sia passate che attuali oltre alla preparazione di momenti futuri importanti.
  • Colloqui individuali: settimanalmente l’ospite fa il punto sui suoi obiettivi con il proprio operatore di riferimento, affrontando difficoltà o punti di forza emersi nella quotidianità, nei gruppi, nelle attività lavorative e nel rapporto col proprio figlio. Inoltre ogni mamma ha scambi quotidiani con le operatrici che gestiscono l’asilo nido interno.
  • La psicoterapeuta: è presente in comunità una psicologa psicoterapeuta, che opera in tutti i servizi dell’area dipendenze. Nello specifico di questa struttura si occupa di:
    • Colloqui di sostegno psicologico
    • Psicoterapia individuale
    • Colloqui di coppia
    • Inquadramento psicodiagnostico
  • Orientamento al lavoro: è condotto da un orientatore che si occupa dell’area lavorativa. Viene strutturato con momenti di gruppo su tematiche generali (cos’è il mondo del lavoro, come si cerca un lavoro, il curriculum, la legislazione del lavoro, come si affronta un colloquio di lavoro…), e con colloqui individuali di bilancio di competenze per l’elaborazione di un proprio progetto professionale tramite la tecnica della Reconnaissance des Acquis. In quest’occasione viene ipotizzato il percorso ideale per la ricerca del lavoro. Le persone possono essere inserite in percorsi di tirocinio interni alla cooperativa o in aziende esterne, con borsa lavoro a carico della cooperativa o all’interno di progetti specifici per le dipendenze.

Bambini

La comunità usufruisce di un asilo interno per i bambini dai 0 ai 3 anni. Si tratta di una casetta adiacente alla struttura dove i piccoli trascorrono le mattine e i pomeriggi, mentre le loro madri sono occupate nei gruppi o nelle attività lavorative. Gli operatori dei bambini si avvicendano nei turni dell’asilo, supportati dai volontari; inoltre ogni mamma ciclicamente affianca gli operatori dell’asilo nella gestione e programmazione delle attività ludico-educative che si svolgono al suo interno. Gli operatori della comunità si avvalgono inoltre di un progetto educativo della struttura che ha l’obiettivo di rendere esplicite le finalità del lavoro con i bambini e di una supervisone ad hoc, svolta dalla neuropsichiatria infantile.

Equipe

L’equipe è composta da personale specializzato e diversamente formato. Attualmente, oltre alla responsabile, ne fanno parte 5 operatori professionali (educatori professionali, psicologi, assistenti sociali), due Oss e/o Assistente all’infanzia che operano all’interno dell’asilo interno, due tecnici per le attività occupazionali (educ. professionale), un operatore per il reinserimento (educ. professionale), un consulente supervisore, un neuropsichiatra infantile, uno psicologo psicoterapeuta e un psicodrammatista. Un grosso supporto è fornito dal gruppo di volontari opportunamente formati.

Come/Dove trovarci

Area DIPENDENZE

Housing Sociale
Casa Pina


Alba

Descrizione

Gli alloggi di reinserimento per soggetti con diagnosi da dipendenza da sostanze psicoattive e/o comportamenti additivi si trovano all’interno dell’housing sociale Casa Pina, così denominata in omaggio alla signora che ha deciso di donarla alla cooperativa Alice. La struttura accoglie anche altri singoli o nuclei che necessitano di un accompagnamento sociale (ricerca lavoro, ricerca casa, ricollocazione sociale, ecc.) e che sono inviati dai servizi del territorio.

Il progetto di housing sociale è improntato verso l’accompagnamento all’autonomia. La struttura è situata nella prima periferia di Alba (località Mussotto).

Gli alloggi di reinserimento accolgono utenti (uomini e donne) con diagnosi di dipendenza e anche mamme con i loro figli, con la medesima situazione clinica. Per poter accedere alla struttura è necessario aver terminato positivamente un percorso terapeutico comunitario o territoriale, in modo da poter costruire insieme un percorso di reinserimento sociale. Il percorso ha una durata indicativa di 6/8 mesi.

Nel caso fosse necessario, è possibile concordare inoltre una fase di post reinserimento. Quest’ultima prevede un monitoraggio più leggero da parte degli operatori dell’equipe presso il domicilio. Lo scopo è quello di accompagnare l’utente sul territorio, sostenendolo educativamente e terapeuticamente nella sua nuova quotidianità.

Equipe

Vi è un’équipe multidisciplinare supervisionata da uno psicoterapeuta, che si occupa di:

  1. Colloqui individuali e di coppia
  2. Gruppi educativi- terapeutici
  3. Colloqui psicoterapici individuali
  4. Supporto e monitoraggio rispetto alla funzione genitoriale
  5. Counseling specifico sul tema delle sostanze e alcool
  6. Sportello di orientamento al lavoro
  7. Sportello di gestione del budget domestico
  8. Sportello di ricerca casa
  9. Supporto nell’ambito socializzazione e gestione del tempo libero
Portierato sociale

All’interno della casa è presente un presidio di portierato sociale. Questa presenza ha l’obiettivo di monitorare e se necessario intervenire su alcuni aspetti: frequentazioni della casa, rispetto del regolamento di condominio, relazioni sia all’interno degli alloggi che tra i diversi condomini, oltre ad offrire uno spazio di ascolto e di confronto al bisogno e creare sinergie reciproche con gli ospiti per la gestione di aspetti quotidiani (gestione e assistenza bambini, accompagnamenti, ecc.) La presenza del portiere sociale offre inoltre il valore aggiunto di un confronto paritario ed esterno all’equipe, con cui condividere le fatiche del vivere quotidiano e provare a trovare nuove strategie e modalità per affrontarle.

I volontari

Il ruolo del volontariato assume un’importanza rilevante al fine di favorire maggiormente la costruzione e il consolidamento della rete sul territorio. Le attività dei volontari coadiuvano le azioni dell’équipe sostenendo ulteriormente il raggiungimento dell’integrazione sociale e l’autonomia degli ospiti.

Per approfondire

Per ulteriori informazioni su Casa Pina

Come/Dove trovarci